El antojo


[Pero por entonces me ocurrió algo, y empecé a pensar de otra manera. Para mí fue una gran experiencia, un momento crucial en mi vida.

Un chico se enamoró de ti.

No, me regalaron un libro. Para las navidades de aquel año, mi madre me compró una antología de relatos de escritores norteamericanos. Cuentos clásicos americanos, un enorme volumen encuadernado en tela verde, y en la página cuarenta y seis había un relato de Nathaniel Hawthorne, El antojo. ¿Lo conoces?

Vagamente. Creo que no lo he leído desde el instituto.

Yo lo leí todos los días durante seis meses. Hawthorne lo escribió para mí. Era mi historia.

Un científico y su joven esposa. Ésa es la situación, ¿verdad? Intenta quitarle un antojo de la cara.

Un antojo escarlata. Del lado izquierdo de la cara.

No es extraño que te gustara.

Eso es decir poco. Me obsesionó. Ese relato me devoraba viva.

El antojo tiene la forma de una mano, ¿no es así? Ahora empiezo a acordarme. Hawthorne dice que parece la huella de una mano apretada contra su mejilla. Pero pequeña. Es del tamaño de la mano de un pigmeo,la mano de una criatura.
La mujer sólo tiene ese pequeño defecto y, aparte de eso, su cara es perfecta. Es famosa por su extraordinaria belleza.

Georgiana. Hasta que se casa con Aylmer ni siquiera piensa que sea un defecto. Es él quien le enseña a odiarlo, quien la vuelve contra sí misma y le suscita el deseo de quitárselo. Para él, no es sólo un defecto, no es únicamente algo que destruye su belleza física. Es la señal de una corrupción oculta, una mancha en el alma de Georgiana, la marca del pecado, de la muerte y de la putrefacción. El sello de nuestra condición mortal. O simplemente de lo que consideramos humano. Eso es lo que hace tan trágico el relato. Aylmer va a su laboratorio y se pone a hacer experimentos con elixires y pócimas, intentando descubrir una fórmula para borrar la pavorosa mancha, y a la ingenua Georgiana todo le parece bien. Por eso es tan tremendo. Ella desea que su marido la quiera. Eso es lo único que le importa, y si la supresión del antojo es el precio que tiene que pagar por su amor, está dispuesta a arriesgar la vida por ello.

Y él acaba asesinándola.

Pero no antes de que desaparezca el antojo. Eso es muy importante. En el último segundo, justo cuando está a punto de morir, la marca de la mejilla empieza a desvanecerse. Se está borrando, desaparece del todo, y sólo entonces, en ese preciso momento, es cuando muere la pobre Georgiana. La marca de nacimiento es ella misma. Si desaparece, ella también desaparece. No tienes idea del efecto que me produjo ese relato. Seguí leyéndolo, continué pensando en ello, y poco a poco empecé a verme tal como era. Los otros llevaban su humanidad dentro de ellos mismos, pero yo llevaba la mía en la cara. Ésa era la diferencia entre todos los demás y yo misma. A mí no se me permitía ocultar quién era...]

El libro del las Ilusiones - P. Auster

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[Allora poi mi successe qualcosa, e iniziai a pensare diversamente. Per me fu una grande esperienza, un momento cruciale nella mia vita.

Un ragazzo si innamorò di te.

No, mi regalarono un libro. Per il Natale di quell'anno, mia madre mi comprò una  raccolta di racconti di scrittori nordamericani. Racconti classici americani, un volume enorme rivestito di tessuto verde, e nella pagina quarantasei c'era un racconto di Nathaniel Hawthorne, La Voglia, lo conosci?

Vagamente. Credo di averlo letto a scuola.

Lo lessi tutti i giorni per sei mesi, Hawthorne lo scrisse per me. Era la mia storia.

Uno scenziato e la sua giovane sposa. Questa è la situazione, vero? Cerca di rimuoverle una voglia dalla faccia.

Una voglia scarlatta. Al lato sinistro del volto.

Non è strano che ti piaccia.

Questo è dir poco. Mi ossessionò. Questo racconto mi mangiava viva.

La voglia ha la forma di una mano, non è così? Ora inizio a ricordarmi. Hawthorne dice che sembra l'orma di una mano appoggiata sulla guancia, però piccola. è della dimensione della mano di un pigmeo, la mano di un bambino.La donna ha solo questo piccolo difetto e a parte questo, il suo viso è perfetto. è famosa per la sua straordinaria bellezza.

Georgiana. Fino a che si sposa con Aylmer non aveva mai pensato che quello fosse un difetto. è lui che gli insegna ad odiarlo, che la mette contro se stessa e le fa nascere i desiderio di cancellarlo.Per lui non è solo un difetto, non è solo qualcosa che distrugge la sua bellezza fisica. è il segnale di una corruzione occulta, una macchia nell'anima di Georgiana, la macchia del peccato, della morte e della putrefazione. Il simbolo della nostra condizione mortale. O semplicemente di quello che consideriamo umano. Questo è quello che rende tragico il racconto. Aylmer va nel suo laboratorio e inizia a fare esperimenti con elisir e pozioni, cercando di scoprire una formula per cancellare quella spaventosa macchia, e alla ingenua Georgiana tutto sembra giusto. Per questo è tanto drammatico. Lei desidera che sua marito la ami. Questa è l'unica cosa che le importa, e se l'eliminazione della voglia è il prezzo che deve pagare per il sua amore, è disposta a rischiare la vita per quello.

E lui finisce per assassinarla.

Però non prima che sparisca la voglia. Questo è molto importante. Nell'ultimo secondo quando sta sul punto di morire, la macchia sulla guancia inizia a sparire. Si sta cancellando, svanisce del tutto e solo allora, in questo preciso momento. quando muore la povera Georgiana. La voglia e lei stessa. Se svanisce, lei pure. Non hai idea dell'effetto che mi fece questo racconto. Continuai a leggerlo, e a pensarci, e poco a poco iniziai a vedermi com'ero.
Gli altri portano la propria umanità dentro se stessi, io invece lo portavo sulla faccia. Questa era la differenza tra me e tutti gli altri. Ame non era permesso di nascondere chi ero.]

Il libro delle illusioni - P. Auster


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