MANCARSI


"– Ah, – aveva risposto Nicola, che invece avrebbe voluto dire: Ma che cazzo stai dicendo? Come ti permetti di parlarmi cosí ? Trattami con cura, dimmi sí o no nei modi giusti, non restare lí seduta, alzati in piedi, preoccupati, angosciati, chiediti se a partire da questo momento s’è aperta una crepa fra di noi, ripensa a quello che ti ho chiesto o almeno dimmi che lo farai[...] e se permetti anch’io avrei qualcosa da dire al riguardo, perché non mi piace affatto la tua risposta, anzi mi irrita, mi offende quel tono inappellabile e non capisco le tue ragioni, spiegami [...] si può sapere chi cazzo ti credi di essere, e soprattutto, il fatto che sia venuto a comunicarti un simile desiderio non ha nessuna importanza? Non ti chiedi come mi sento?
Santo Dio, non la sopporto piú la tua sincerità, la tua buona fede, la pacatezza con cui t’imponi e scegli, la tua chiarezza di idee su come vuoi che sia fatta la tua vita. Non ti fai nessuno scrupolo nel ribadire continuamente i confini della tua persona.
E dimmi, se invece io mi sentissi tagliato per fare il padre? e volessi io dedicare la mia vita a un bambino che mi hai appena negato levandoti gli occhiali, affermando il tuo punto di vista e tornando all’occupazione da cui t’ho distolta; se volessi un figlio perché sto annaspando e non ne posso piú di tutelarti e agevolarti la vita in ogni modo mentre tu tieni la rotta e vai dritta senza mai voltarti dalla mia parte, senza preoccuparti di come mi sento e di cosa mi manca [...] e, prima ancora di tutto questo, se te l’avessi chiesto soltanto perché per una volta tu mi dicessi di sí, senza passaggi intermedi, senza obiezioni, senza concessioni, solo per farmi felice?"



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